Assedio di Silves (1189)

Assedio di Silves
parte della Reconquista
Una torre di Silves
Data21 luglio - 3 settembre 1189
LuogoSilves, al-Gharb
Esitovittoria portoghese-crociata
Modifiche territorialiSilves e altri dieci castelli in al-Gharb passano al Portogallo
Schieramenti
Comandanti
Sancho I del PortogalloʿĪsā ibn Abī Ḥafṣ ibn ʿĀlī
Effettivi
75 navi
3 500 crociati e un esercito portoghese
15 800 abitanti
400 prigionieri
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L'assedio di Silves fu un attacco compiuto nell'ambito della Reconquista portoghese nel 1189. La città di Silves, facente parte del Califfato almohade, fu attaccata dal 21 luglio al 3 settembre dalle forze del Portogallo e da un gruppo di crociati del nord Europa che stava procedendo verso l'assedio di Acri per partecipare alla terza crociata. I difensori capitolarono, la città fu ceduta al Portogallo e i crociati presero una parte del bottino.

L'appello per una nuova crociata fu lanciato nel 1187, in seguito alla perdita di Gerusalemme. Le prime flotte provenienti dal nord arrivarono nelle acque portoghesi nella primavera del 1189. Durante una di queste sortite ebbe luogo il massacro di Alvor, nel corso del quale i cristiani uccisero vari abitanti alcune settimane prima che la flotta che avrebbe attaccato Silves si riunisse a Lisbona nel primi di luglio. La flotta combinata portoghese-crociata contava 75 navi, di cui 37 cocche di fabbricazione nord-europea e 38 galee. Le imbarcazioni trasportavano un esercito di 3 500 crociati, mentre il re Sancho I del Portogallo marciava via terra con il proprio esercito.

I crociati si accamparono davanti a Silves il 20 luglio, lanciando un assalto con delle scale d'assedio il giorno successivo. Catturata con successo la città bassa fortificata, iniziarono a preparare le macchine d'assedio. Sancho arrivò il 29 luglio e il suo esercito il giorno seguente, dopodiché si cerco invano di circondare la città. L'assalto con le macchine d'assedio ebbe inizio il 6 agosto. I tentativi di indebolire le mura e le torri iniziarono il 9 agosto e si protrassero, con vari successi, fino alla fine. I difensori tentarono di respingere coloro che stavano scavando delle gallerie ed avvennero dei combattimenti sotterranei, durante i quali gli Almohadi impiegarono forse il fuoco greco.

Il 10 agosto, la fortificazione provvisoria interna realizzata dai musulmani fu catturata. A metà agosto, i difensori soffrivano la carenza d'acqua e, il 1º settembre, i portoghesi offrirono i termini per la resa, circostanza la quale portò i difensori ad accettare di negoziare. I crociati si rifiutarono di rinunciare al diritto di saccheggio, ma ai difensori fu permesso di andarsene grazie a un salvacondotto. Il 3 settembre la città fu consegnata a Sancho, che a sua volta ne permise l'occupazione da parte dei crociati per la spartizione del bottino. Alla fine, i combattenti stranieri abbandonarono la città sotto la pressione dei lusitani e, dopo aver stabilito una guarnigione, Sancho partì il 12 settembre.

La caduta di Silves fece sì che nove castelli periferici soggetti al suo governatore almohade passassero sotto il controllo portoghese. Anche l'importante fortezza araba di Albufeira si arrese. I crociati, tuttavia, si rifiutarono di fornire assistenza nell'assedio di Faro e salparono il 20 settembre per partecipare alla crociata nella Palestina. Il successo a Silves si rivelò abbastanza effimero. Nell'aprile 1190, il califfo Yaʿqūb al-Manṣūr scagliò un'offensiva con l'intenzione di riprendere Silves. Il suo primo tentativo fallì, ma provò una seconda invasione nell'aprile del 1191 e riuscì a riprenderne il possesso a luglio.


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